Il lucido delle nostre scarpe sono il fango e la polvere;
i colori della nostra divisa rispecchiano le 24 0re del giorno, il giallo della luce del sole e il blue della notte, perchè noi non abbiamo orari per coloro che hanno bisogno;
ed infine il cappellino blue, che durante il giorno ci protegge dal sole battente oppure dalle gocce di pioggia che picchiano imperterrite sulle nostre teste;
Ci chiamano in tanti modi, eroi, angeli, speranza, ma noi non siamo niente di tutto questo, noi siamo volontari, o per meglio precisare, siamo come tutti, siamo semplicemente uomini che hanno preso una strada diversa nella vita, una strada che comparta dei sacrifici, sia per noi che per i nostri cari, una strada dove hai la consapevolezza che per molti puoi essere considerato una piaga ma per molti altri una speranza, un’ aiuto per chi ha perso tutto, e che, l’unico modo che ha per ricominciare a vivere, è la tua spalla che asciuga le sue lacrime mentre sgorgano tra le macerie delle loro case i ricordi di tutta una vita.
Non riceviamo del denaro in cambio, non lo facciamo a scopo di lucro, lo facciamo per qualcosa di molto più grande che non si può comprare ma solo sentire, perchè amiamo il bene, e cerchiamo di trasmetterlo in questo modo, noi siamo la forza di coloro che cadono e non riescono a rialzarsi da soli, siamo la dimostrazione che non tutto è perduto, ma soprattutto siamo la convinzione che, se anche qualcuno ha perso tutto, non è rimasto solo.
Uno dei nostri obbiettivi è vedere le loro lacrime tramutarsi in sorrisi, e quando questo avviene capiamo che niente ha più valore di far tornare la speranza nei cuori di queste persone, noi siamo volontari di protezione civile e questa è quella parte della nostra vita dove arricchiamo il nostro animo e il nostro cuore.
Sonico lì 10/09/12
Andrea Stefanoni